mercoledì 29 novembre 2017

LE CASCATE ARTIFICIALI NELLA LETTERATURA NARRATIVA

Le Cascate delle Marmore, cascate artificiali dal tempo dei Romani, furono oggetto di un'ode da parte del poeta inglese Lord Byron, il quale nel suo soggiorno in Italia nel 1817, scoprì le cascate passando per l'Umbria nel suo viaggio da Venezia a Roma. Egli rimase affascinato da ciò che vide perciò vi dedicò la famosa ode a questa "orribilmente bella" cascata.

CHILDE HAROLD’S PILGRIMAGE IV canto
LXIX
Rimbombo di acque! Dalla scoscesa altura il Velino
fende il baratro consunto dai flutti. Caduta di acque!
Veloce come la luce, la lampeggiante massa
spumeggia, scuotendo l'abisso. Inferno di acque! là
dove queste urlano e sibilano e ribollono nell'eterna
tortura; mentre il sudore della loro immane agonia,
spremuto da questo loro Flegetonte, abbraccia
le nere rocce che circondano l'abisso,
disposte con dispietato orrore,

LXIX
e sale in spuma verso il cielo, per ricaderne in un
incessante scroscio, che, con la sua inesausta nube
di mite pioggia, reca un eterno aprile al terreno
attorno, rendendolo tutto uno smeraldo: - quanto
profondo è l'abisso! E come di roccia in roccia
il gigantesco Elemento balza con delirante salto,
abbattendo le rupi che, consunte e squarciate
dai suoi feroci passi, concedono in abissi
uno spaventoso sfogo

LXXI
alla poderosa colonna d'acqua che continua a fluire
e sembra piuttosto la sorgente di un giovane mare,
divelto dal grembo di montagne dalle doglie
di un nuovo mondo, che non soltanto la fonte di fiumi
che scorrono fluenti in numerosi meandri attraverso
la valle! Volgiti indietro! Vedi, dove esso si avanza
simile ad una Eternità, quasi che dovesse spazzar via
tutto ciò che trova sul suo cammino, affascinando
l'occhio col Terrore - impareggiabile cateratta,

LXXII
orribilmente bella! ma sul margine, da una parte
all'altra, sotto lo scintillante mattino, posa un'iride
tra gli infernali gorghi, simile alla Speranza presso
un letto di morte, e, inconsunta nelle sue fisse tinte,
mentre tutto là attorno è dilaniato dalle acque
infuriate, innalza serenamente i suoi fulgidi colori
con tutti i loro raggi intatti, e sembra, tra l'orrore
della scena, l'Amore che sorveglia la Follia
con immutabile aspetto.

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